Si sente parlare sempre più spesso di Corporate Social Responsibility, la responsabilità sociale d’impresa, che si sostanzia nell’impegno da parte delle aziende ad assumere un comportamento che tenga conto delle ripercussioni economiche, sociali e ambientali del proprio operato.
Quando si parla di responsabilità sociale e diritti umani si fa riferimento principalmente a politiche aziendali che includono metodi e strumenti efficaci per identificare, prevenire e mitigare eventuali impatti lesivi sui diritti umani causati dalle attività poste in essere dalle società.
Per descrivere il proprio impegno sui diritti umani, Eni ha pubblicato il rapporto Eni For Human Rights, che si basa sul lavoro svolto negli ultimi anni sul tema, anche in collaborazione con esperti internazionali e organizzazioni di settore.
Eni For Human Rights, cosa ci racconta il report
“Questo documento mostra come il rispetto dei diritti umani sia integrato in ogni nostra attività, coinvolgendo le oltre 30.000 persone Eni e definendo il modo in cui ci relazioniamo con i nostri partner e fornitori, oltre che con le comunità locali che ci ospitano” ha affermato l’amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi. “L’integrazione del rispetto dei diritti umani è un processo in continua evoluzione: per questo ci impegniamo per il miglioramento continuo e crediamo che la trasparenza e la responsabilità supportino i nostri sforzi per salvaguardare e diffondere una cultura dei diritti umani“, ha aggiunto.
Per trasformare la sua visione in azioni concrete, Eni ha sviluppato processi e strumenti per valutare i rischi, gli impatti e le questioni rilevanti in tema di diritti umani, progettando e attivando un processo di Due diligence in questo ambito. Inoltre, Eni ha messo in atto iniziative e programmi di sensibilizzazione e formazione con il supporto del top management. Ad esempio, il programma di formazione erogato da Eni negli ultimi 3 anni ha visto la partecipazione di 31.000 persone, mentre il 100% dei fornitori è stato valutato in linea con i parametri di responsabilità sociale.
Un lungo cammino per i diritti di tutti
Eni ha intrapreso da tempo un importante cammino verso la salvaguardia dei diritti umani. Nel 2007 l’azienda ha approvato le sue Linee Guida sulla protezione e promozione dei Diritti Umani e l’aggiornamento del suo codice etico.
Da allora ne ha fatta di strada, passando dal rinnovo del Global Framework Agreement e dallo sviluppo di innumerevoli iniziative di formazione e di supporto delle comunità locali dei Paesi in cui opera, fino ad arrivare, nel 2018, all’approvazione di una Dichiarazione Eni sul rispetto dei Diritti Umani, che segue i Principi Guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani (UNGPs) e riflette le questioni più rilevanti in materia di diritti umani dell’azienda.
A novembre 2019 l’azienda si è classificata nel top 4% tra le 200 società valutate dal Corporate Human Rights Benchmark (CHRB) ed è risultata essere best performer nella sezione “Company Human Rights Practices”.
A settembre 2019, inoltre, Eni è stata confermata come partecipante al Global Compact LEAD – un movimento globale di aziende sostenibili e stakeholder che si assumono responsabilità condivise per creare un futuro sostenibile – a testimonianza del suo costante impegno nei confronti degli UNGP.
In collaborazione con Eni